Durante la vita di tutti noi indipendentemente dalle nostre usuali attività quotidiane possiamo vivere delle preoccupazioni, temere che qualcosa vada storto e non secondo le nostre aspettative, ma quando le emozioni spiacevoli connesse a questa ansia vanno con la stessa velocità con cui si sono presentate, allora possiamo definirle naturali.
Oltre ad essere normali queste emozioni di tristezza e o rabbia per qualcosa che ci è andato storto, il fatto di preoccuparcene mette in moto tutto un sistema di pensieri e comportamenti volti al miglioramento della situazione presente e, quando possibile, anche futura. In buona sostanza entro certi limiti, preoccuparsi può essere funzionale ed adattivo.
Quando però ci si preoccupa molto spesso e in maniera molto intensa vivendo profonda ansia per tanti e troppi aspetti della nostra vita quotidiana e di quella dei nostri cari, allora potrebbe trattarsi di preoccupazioni eccessive e a volte non giustificate dal contesto.
Le preoccupazioni e lo stato di allarme può generalizzarsi tanto nel tempo che le persone che ne soffreno, possono anche manifestare altri segni tipici dello stress acuto e dell’ansia eccesive come un fastidioso stato di inquietudine, la modificazione dell’appetito, i disturbi del sonno, un mal di testa tensivo, ecc..
La psicologia ha spiegato che le persone che si preoccupano più spesso e più intensamente sono quelle più convinte (irragionevolmente) di poter controllare l’esito di eventi futuri che riguardano se stessi e le relazioni.
In altre parole essere troppo rigidi su come dovrebbero andare le cose, su come dovrebbero essere fatte le cose e su come si dovrebbero comportare le altre persone con noi e non solo con noi, aumenterebbe in maniera esponenziale la probabilità di vedere disilluse le proprie aspettative.
Chi possiede convinzioni troppo rigide si arrabbierebbero e si intristirebbero rendendosi conto che in realtà le cose non sono andate come da programma, queste reazioni emotive negative sembrano essere molto più inntese in queste persone piuttosto che in altre, mentalmente più aperte e rispettose delle diverse possibilità, punti di vista.
L’ansia generalizzata si caratterizza proprio per una tendenza sistematica a preoccuparsi di un po’ di tutto e ma anche molto intensamente, senza però motivi realistici o ragionevoli.
Il disturbo d’ansia generalizzato può avere un esordio precoce, prima dell’età adulta, oppure avere origine dopo eventi di vita oggettivamente molto stressanti e percepiti come traumatici. Può avere un andamento cronico e acutizzare in seguito ad altri momenti di forte stress durante il proseguo dell’esistenza.
L’ansia generalizzata per essere curata adeguatamente, deve essere riconosciuta e valutata da un professionista esperto come potrebbe essero uno Psicoterapeuta o uno Psichiatra, ad esempio.
Per questo motivo può essere un buon inizio rivolgersi a uno Psicologo Psicoterapeuta per realizzare una consulenza finalizzata a inquadrare il problema in tutta la sua complessità.
Lo psicologo in questa fase di valutazione ( assessment ), allo scopo di misurare il disagio emotivo che motivato l’incontro, può servirsi oltre al colloquio anche di questionari e test.
La Psicoterapia Cognitiva e Comportamentale si dimostrata una delle più efficaci nella cura del disturbo d’ansia generalizzato.
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