Durante e in seguito un periodo di vita caratterizzato da umore depresso, oppure nel prolungamento di uno stato depressivo, spesso possono manifestarsi una diminuzione della stima di sé stessi (bassa autostima), la tendenza a riferirsi a standard ideali/perfezionistici e la messa in atto di comportamenti inutili per il proprio benessere, oppure francamente nocivi.
Una sensazione di impotenza può accompagnare chi non riesce a realizzare, obiettivi, progetti, desideri percependosi inadeguato. Nella stragrande maggioranza questi obiettivi, progetti e desideri sono in realtà non perseguibili perché al di sopra delle reali possibilità in possesso dalla persona in quel determinato momento della sua vita.
In altre parole la persona prova una bassa autostima perché avrebbe standard troppo elevati, non realistici e perfezionistici. Queste persone mentalmente spesso hanno la tendenza “doverizzare”, cioè a pensare nei termini di “devo essere…cosi, devo fare così, altrimenti non sarò considerato amabile o all’altezza” ecc..
Di fatto, queste persone dimostrano a loro stesse, di non riuscire nell’intento (aspettativa non realistica) di realizzare quello che avrebbero dovuto secondo le loro credenze irrazionali, si faranno sentire sbagliate e non degne di attenzioni positive, di amore o altri riconoscimenti sociali. Ne deriva un auto-squalificazione, de-valorizzazione di loro stessi determinando un abbassamento della autostima e quindi della sicurezza emotiva e personale. Per evitare di guardarsi allo specchio di accettarsi per quello che realmente sono, alcune persone con bassa autostima possono incominciare a mettere in atto dei comportamenti potenzialmente nocivi ed aggravanti la situazione come, per esempio: eccedere nel bere alcolici, abusare di farmaci, giocare ore ed ore ai video-games, fare sesso/shopping/mangiare in maniera non controllata ed eccessiva, lavorare o fare attività fisica oltre il necessario riempendo i “vuoti” del tempo libero, ecc. Oppure mostrandosi agli altri come una persona diversa da quella che credono di essere o che solo in parte lo sono: dicendo bugie, millantando traguardi in realtà mai raggiunti, avventure o viaggi mai realizzati, mostrandosi felici, competenti, ecc. Uno stato di tensione emotiva accompagna queste persone che di fatto di sforzano a tutti costi di mostrarsi per quello che non sono per piacere e compiacere, per farsi accettare, per mantenere una facciata sociale che comunque molto faticosa da sostenere.
Queste persone non riuscendo ad accettarsi per quello che sono vanno alla ricerca dei difetti altrui, delle imperfezioni come se facendo cosi le loro parti più “brutte” fossero meglio accettabili al cospetto di loro stesso e degli altri.
La bassa autostima, la tendenza a pensare in modo perfezionistico e i comportamenti nocivi, possono essere considerati solo alcuni degli aspetti, dei segni e dei sintomi di una depressione.
Come già detto le depressioni chiedono prima di tutto di essere riconosciute, correttamente diagnosticate da uno psicologo-psicoterapeuta o altro specialista competente, poi curate intraprendendo una psicoterapia. In talune specifiche situazioni la psicoterapia può essere integrata dall'assunzione mirata di farmaci prescritti e sotto il monitoraggio di un medico competente come per esempio uno psichiatra (lo psicologo - se non medico - non è abilitato alla prescrizione dei farmaci, ma se specializzato può essere il professionista adatto per realizzare la parte della cura della depressione relativa alla psicoterapia)
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