Lo sviluppo della nostra consapevolezza ci fa rendere conto molto presto come l'umore possa variare in intensità lungo una gamma molto variegata di oscillazioni, cambiando più o meno repentinamente da situazione a situazione.
Infatti, l'umore può essere condizionato da una moltitudine di fattori interni (pensieri, immagini mentali, fantasie, aspettative, ecc.) o esterni alla persona (eventi stressanti o al contrario fatti considerati positivi per la qualità della nostra vita, cambiamenti ambientali e di contesto, ecc.) e dalla combinazione di questi.
Spesso nella comunicazione fra persone non addette ai lavori, (di coloro cioè che non sono psicologi, psicoterapeuti, psichiatri o altri esperti di disturbi dell'umore in generale, di depressioni, in particolare), si sente utilizzare il termine "depressione" per rappresentare certe situazioni di vita di individui che sembrano manifestare sentimenti di tristezza o peggio l'attribuzione di "persona depressa" in maniera semplicistica e generalizzata.
Premesso che essere (veramente) depressi non è, o sarebbe, una colpa, ma una condizione di vita che nell'arco dell'esistenza di ciascuno di noi può verificarsi, non tutte le persone manifestatamente tristi possono dirsi depresse nell'accezione clinica del termine.
Nella vita quotidiana di ciasucn essere umano, da quando ci si alza a quando si va dormire, è caratterizzata da un susseguirsi di emozioni e stati d'animo variegati, molti dei quali anche connotati negativamente, come d'altra parte sembra scontato che sia.
Ma allora quando si tratta solo di essere un pochino giù e quando invece relativamente o francamente depressi?
Alcuni siti propongono brevi quiz o più seri questionari realizzati ad hoc per valutare la presenza o meno di una certa sintomatologia di natura depressiva.
Visto la delicatezza correlata agli sintomi, alle sindromi e ai Disturbi Depressivi, credo invece che sia molto meglio affidarsi a dei professionisti competenti, capaci quindi di valutare - attraverso una consulenza specialistica e personalizzata con colloqui e test/questionari realizzati in Studio - lo stato mentale, emotivo e comportamentale della persona che ne fa richiesta.
Molto generalmente mi sento di dire che quando lo stato depressivo è così importante da compromettere il "normale" svolgimento di attività e comportamenti che venivano realizzati abitualmente prima dell'inizio del disagio emotivo caratterizzato da un'abbassamento dell'umore e delle problematiche ad esso correlate e conseguenti, allora si potrebbe ipotizzare l'opportunità di rivolgersi allo specialista.
In buona sostanza, sono soprattutto l'accertamento dei criteri d'intensità, frequenza e pervasività dei "vissuti depressivi" che può fare la differenza fra il fare l'esperienza di diversi stati emotivi spiacevoli, considerati "normali" (facenti parte cioè di alcuni momenti del quotidiano) e un vissuto quasi continuo di stati emotivi dolorosi che possono apparire, per la persona che li vive, senza fine o addirittura senza neppure una chiara origine.
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